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martedì 3 agosto 2010

CAROVITA...La Crisi dimezza le Mance... Fonte AdnKronos



CAROVITA...La Crisi dimezza le Mance...



Carovita, la crisi dimezza le mance di adnkronos.  Roma, 6 set.2008 
 Salgono i prezzi, calano le mance: l’effetto crisi si fa sentire anche nelle tasche di camerieri, barman e fattorini d’albergo. Il ‘piatto’ piange, sia sui tavoli dei ristoranti che ai banconi dei bar, per non parlare delle ‘reception’ degli hotel. Gli italiani, alle prese con l’aumento generalizzato dei prezzi, dagli alimentari alla benzina, dai mutui alle bollette, risparmiano su tutto; ora anche sulle ‘elargizioni’ per chi serve ai tavolini e al banco o porta le valigie in stanza. “E’ un disastro - commenta all’ADNKRONOS Filippo Pittalà, presidente della Feprat, la Federazione della ristorazione alberghiera e del turismo - Le mance si sono letteralmente dimezzate, il crollo si può quantificare in media tra il 50% e il 60% con punte anche più alte. E’ un dato che registriamo in diversi punti di contatto distribuiti per l’Italia: da Venezia a Ischia, dalla Sicilia a Roma. Tutti danno risultati convergenti”. Il motivo principale? “E’ da ricercare anzitutto nell’andamento dei prezzi, specie dopo l’introduzione dell’euro, che ha fatto impennare un po’ tutti i listini, sia in bar e ristoranti sia negli alberghi”, risponde Pittalà. Effetto prezzi sulle mance, dunque. Ma non solo. “La crisi economica - spiega ancora Pittalà - condiziona anche il numero e la qualificazione professionale degli addetti, con inevitabili ripercussioni sul ‘gradimento’ dei vari servizi da parte dei clienti”. La Feprat osserva che “emerge chiaramente un vero e proprio decadimento professionale del servizio, una scarsa professionalità degli addetti ai reparti. Le aziende sono spinte ad assumere personale precario e a ridurne il numero. E allora, crisi economica e aumento dei prezzi a parte, perché un cliente, dopo aver atteso a lungo di essere servito al tavolo o al bancone, dopo aver ottenuto un servizio mediocre, magari da un ragazzo immigrato e precario che oggi c’è e domani viene mandato via, perché dovrebbe lasciare una ‘lauta’ mancia’? Se va bene, elargisce giusto qualche monetina che fa peso nel portafoglio. Oppure, paga e se ne va”. Inoltre, come ricorda Enzo Giordano, fiduciario della Feprat, “un tempo al ristorante o in albergo, il cliente otteneva da camerieri e fattorini anche piccoli favori e accortezze, dall’acquisto del giornale ai consigli sui piatti in menù da ordinare, dalla prenotazione di un locale alla sveglia. Insomma, si sentiva in qualche modo ‘coccolato’, ‘viziato’. Adesso, tutto è automatizzato e il rapporto personale è ridotto ai minimi termini”. Un altro aspetto negativo, sul fronte mance, viene infine evidenziato da Pittalà nella “drastica diminuzione del denaro contante. In tutti gli esercizi, oramai, si può pagare con bancomat o carta di credito. Questo sistema di pagamento consente, di fatto, al cliente di ‘rifiutare’ la mancia senza doversene in qualche modo ‘vergognare’. Con il conto si va alla cassa e si regola direttamente, spesso con il proprietario, il pagamento attraverso la card. Non si dà più la banconota al cameriere che torna con il resto, parte del quale restava poi sul piattino”. E il ‘piatto’, appunto, piange… ADNKRONOS



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